Nationale Informationsstelle zum KULTURERBE NIKE

Nell’architettura tradizionale il focolare, inteso nelle sue diverse declinazioni, costituisce il centro spaziale e simbolico della casa. Questo motivo riemerge con particolare forza negli architetti che in Ticino, dagli anni Cinquanta del Novecento, hanno guardato all’opera di Frank Lloyd Wright, aderendo, in termini più generali, a quella che si conviene di definire, con termine concettualmente assai sfumato, «architettura organica». Nelle loro opere, infatti, il focolare assume un’importanza ineguagliata, diventando fulcro della composizione in pianta e in alzato, luogo privilegiato verso cui convergono, o dal quale irradiano, le sequenze spaziali orchestrate dall’architetto. Ma questa centralità del focolare sottende anche un altro dato di fatto, di cui forse abbiamo perduto memoria (nell’epoca della dittatura del «comfort» e dei parametri Minergie); vale a dire la differenziazione termica degli ambienti, l’esistenza di luoghi caldi e freddi destinati a funzioni e momenti specifici della vita quotidiana. Questa constatazione non implica, ovviamente, alcuno sguardo nostalgico verso condizioni che, in un passato nemmeno tanto remoto, potevano essere durissime; ma invita a ripensare i criteri che informano il nostro concetto di «comfort» e, specularmente, di «sostenibilità». Gli edifici proposti all’attenzione del pubblico intendono offrire uno spunto di riflessione intorno a queste tematiche.