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2007

Vezia

Casa Graf, arch. Ponti

© Mauro Graf

 

L'opera di Franco Ponti (1921–1984) ha rappresentato un'importante e qualificata posizione all'interno dell'architettura del Cantone Ticino dei primi decenni del dopoguerra. Con espliciti riferimenti ai concetti dell'architettura organica e di Frank Lloyd Wright in particolare, i progetti di Franco Ponti – di cui Casa Graf è uno dei capolavori – si qualificano per l'attenzione nel disegno degli spazi interni e le loro finalità funzionali, per la semplicità e la razionalità delle piante e delle facciate, per la costante ricerca della continuità spaziale tra gli ambienti interni e i loro rimandi e relazioni con il territorio circostante, per l'integrazione dell'edificio con il paesaggio e la natura in cui esso è immerso.

 


 

Architetture oltretutto costruite con il sapere dell'artigiano e con l'utilizzo di materiali costruttivi naturali come la pietra e il legno. In Casa Graf Ponti colloca al centro dell'edificio il camino, fulcro compositivo attorno al quale prende corpo lo spazio del soggiorno e cui fanno da corollario in altrettante nicchie in muratura gli spazi di servizio – come la cucina – e quelli più intimi, come lo studio o la biblioteca. Al piano superiore sono le camere della zona notte. A questa organizzazione funzionale e spaziale interna fa riscontro la forma dell'edificio, il cui disegno è dettato dal concetto che «form follows function», dove quindi quanto è contenuto all'interno diviene esplicito e appare in facciata. Così la parte inferiore della casa è caratterizzata dai blocchi in pietra all'interno dei quali si trovano le nicchie poste attorno al soggiorno, mentre la parte superiore della zona notte dà luogo all'ampio tetto a due falde che copre la costruzione.

 


 

Ma la forma non è solo esplicita della funzione, è anche architettura, l'architettura di Ponti: il muro massiccio in pietra è un volume poderoso per radicare la «casa dell'uomo» alla terra e ancorarla alla natura, è anche zoccolo sopra il quale le due falde del tetto sono il simbolo formale dell'apertura degli spazi interni verso il territorio circostante, fino al paesaggio lontano delle montagne che chiudono l'orizzonte. Un progetto che prende poi corpo con coerenza nei materiali impiegati, con il sasso a costituire il basamento in muratura e il legno a formare la struttura del tetto che vi poggia sopra.

 

 

8.9. | dalle 11.30 alle 12.30 ore

Visita «Architettura contemporanea in legno», visita solamente guidata, Paolo Fumagalli, arch. FAS

 

 

FAS, federazione architetti svizzeri

 

c/o arch. Lorenzo Felder

 

Piazza Besso 5

 

6900 Lugano

 

 

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